A parte che mi chiedo se sono sempre e solo donne. Probabilmente sarebbe più efficiente se fossero degli uomini o, meglio ancora, se gli attori provvedessero da sé. Il porno in tempi di crisi.
Comunque non è che sia un’esperta del genere o che mi stia appassionando
di econometria della catena del valore nel settore cinematografico. È la
figura che mi interessa.
Un po’ mi sento così, preparatoria: una vita in attesa, un
po’ di fatica, poca soddisfazione e poi sotto i riflettori ci va qualcun altro.
Per un po’ non è stato poi così male: ho imparato, ho imparato molto. Nel
grande equilibrio della vita, ho pensato, ho dato il mio contributo come tutti;
quel che ho fatto l’ho fatto bene, anche dosare le forze è una qualità in
determinate situazioni.
Ma adesso non ho più voglia di dosare le forze, conosco la
sceneggiatura e posso improvvisare, gli attori non mi intimidiscono più e il
pubblico conterà solo alla fine della storia. Il film verrà bene, ci conto. E
se verrà male, me ne prenderò la colpa. Meglio quella che trovarsi come sempre a mani vuote.


Nessun commento:
Posta un commento