martedì 1 ottobre 2013

Confessioni di una fluffer


A parte che mi chiedo se sono sempre e solo donne. Probabilmente sarebbe più efficiente se fossero degli uomini o, meglio ancora, se gli attori provvedessero da sé. Il porno in tempi di crisi.
Comunque non è che sia un’esperta del genere o che mi stia appassionando di econometria della catena del valore nel settore cinematografico. È la figura che mi interessa.


Un po’ mi sento così, preparatoria: una vita in attesa, un po’ di fatica, poca soddisfazione e poi sotto i riflettori ci va qualcun altro. Per un po’ non è stato poi così male: ho imparato, ho imparato molto. Nel grande equilibrio della vita, ho pensato, ho dato il mio contributo come tutti; quel che ho fatto l’ho fatto bene, anche dosare le forze è una qualità in determinate situazioni.
Ma adesso non ho più voglia di dosare le forze, conosco la sceneggiatura e posso improvvisare, gli attori non mi intimidiscono più e il pubblico conterà solo alla fine della storia. Il film verrà bene, ci conto. E se verrà male, me ne prenderò la colpa. Meglio quella che trovarsi come sempre a mani vuote.

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