Non è una citazione precisa (Jennifer Egan - Guardami). Sto leggendo questo libro e ho appena visto una di quelle immagini con scritta su Facebook e bum! mi è venuta voglia di scrivere di identità.
La frase su Facebook diceva che le persone non cambiano, è solo che a un certo punto calano la maschera.
Nel libro, un grande romanzo sull'identità, la protagonista parla spesso della personalità ombra dei personaggi che incontra. La personalità ombra ha sempre qualcosa di inquietante: è quella parte di noi che nascondiamo nelle comuni interazioni sociali, o nelle relazioni. Il nostro vero io? No. Non è l'essenza che nascondiamo agli altri, è solo una parte di noi, fortemente nostra, che però non mostriamo. Come la fodera di un cappotto. Il rovescio di un giubbotto double face che portiamo sempre in un verso solo. Ma ogni tanto arriva una folata di vento e il cappotto si apre mostrando la fodera di seta grigio scura, l'etichetta nascosta, la fantasia a quadretti che non ci piace tanto o che vogliamo tenere lì, nascosta e pulita, per farla vedere in occasioni migliori.
Nel romanzo Charlotte, la protagonista, si esercita a riconoscere questa personalità ombra negli sguardi, nei dettagli di una cicatrice o un tatuaggio, nel modo di camminare. Riconosce, e anticipa, nella camminata goffa di un ex bambino obeso i tratti di caparbio cinismo di un personaggio animato da freddo bisogno di affermazione e rivalsa. Vede lo sguardo di un assassino e chissà se questo poi, davvero, le farà del male.
Ora mi chiedo. Deve sempre essere brutta, negativa, antisociale la nostra personalità ombra? E' vero che la nascondiamo per essere sani individui in società. E se non fosse sempre e solo così? Se la parte di noi che nascondiamo dal macellaio, ai colloqui di lavoro o mentre giochiamo con i nostri figli fosse invece la nostra personalità luce?
Se Charlotte si esercita a trovare la fodera scucita, io voglio esercitarmi a trovare il prezioso ricamo in seta. Voglio trovare l'amore che non si sa affrontare, il talento che ci si vergogna a raccontare, la forza che si lascia lì a riposare perché è più facile così.
Si ha troppa paura del bene.
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| Grazie a Wasted Rita - una grande giovane artista. |


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