giovedì 21 marzo 2013

Muccino

Mi è parso di rivederlo qualche tempo fa. Era lui, ne sono certa, anche se era vecchissimo e molto grasso. Che fine abbia fatto suo fratello, invece, proprio non lo so.
 (dal febbraio 2010)


Certe cose cambiano e certe non cambiano mai.
Per un Alemanno ingrassato, c'è un La Russa che resta sempre brutto uguale.
E poi c'è Muccino, quello grande. Non Silvio, il piccolo. Silvio il Piccolo è un altro e non è una questione d'età.

Insomma arriva Muccino quello grande e ti dice che a trent'anni le cose sono in un modo e a quaranta tutto cambia. A quaranta arriva la pace. E siccome io voglio bruciare le tappe, ho pensato che, forse, potrei iniziare a darmi da fare già adesso, che di pace non ce ne è mai abbastanza.

In tutta confidenza, non è che io sia proprio l'incarnazione della serenità e temo che non ci sia, tra le mie conoscenze più intime, nessuno disposto a giurare che io sia una persona pacificata. O anche solo sulla via della pacificazione. Su quella di Damasco, magari. Ma certe cose col tempo cambiano, lo dice anche Muccino.

A un certo punto nella tua vita, dice lui, capisci che le cose non sono come pensavi che fossero. Che il mondo non è più ai tuoi piedi, che le scelte che hai fatto ti hanno cambiato. Insomma, arriva un momento in cui per stare bene devi fare a patti con ciò che sei, accettarti e riconoscere che certi errori li paghi ed è giusto così. Se fai le corna a tua moglie e poi quella si mette con un altro, è normale. Dovevi aspettartelo. Le cose sono cambiate, accettalo, dice lui, e sii sereno.
Conosci te stesso, aggiunge. Se giri il mondo e sei infelice, prova a metter su famiglia. Anche se hai una laurea e un passaporto, sei un po'un granchio o un cigno selvatico anche tu. Non credere di poter scappare alla biologia.
Te l'ha mai detto nessuno? Scommetto di sì. Scommetto che almeno quella cosa del "Conosci te stesso" non ti è proprio nuova. D'altra perte, se lo dice Muccino il grande, non hai scuse, puoi arrivarci anche tu. E senza balbettare.

Io c'ho provato, domenica sera, davanti all'intervista di Fazio al Grande. Sarà stato il ritmo sincopato delle sue parole, sarà stata la rasserenante banalità del discorso, sarà stato il confronto, sarà stata la notte insonne a Temple bar, ma per un po' ci sono anche riuscita: per una mezzora sono riuscita a cullarmi in un pacifico senso di benessere e amor proprio, come una paciosa quarantenne in miniatura (con largo anticipo, s'intende).

Insomma, a volte, per stare bene, è sufficiente spegnere la testa e accendere la tv.

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