lunedì 14 aprile 2014

Splendido splendente

Era il 28 novembre 2009 e tutto andava bene, in particolare tra i fornelli



Un gruppo di 340 ricercatori dell'Università di San Diego ha scoperto che è meglio non pulire troppo le ferite: un po' di terriccio, della polvere o vario ed eventuale schifo aiuterebbero, anzi, la cicatrizzazione.
 E poi è meglio non lavare troppo i bambini, per evitare che sviluppino allergie e intolleranze. Se non avete mai sentito di un ghanese allergico alla Nutella, probabilmente non è perché la Ferrero non esporta in Ghana, ma perché questo da piccolo non veniva immerso nel Napisan due volte al giorno dopo aver mangiato latte sciacquato nell'Amuchina.

Mi sembra ragionevole. Qualche giorno fa ho letto che una donna si spalma su corpo e capelli in media 515 agenti chimici. Ogni giorno. A casa mia ci sono più prodotti anti calcare che pacchi di pasta.

Non stiamo forse esagerando un po' con questa storia della pulizia a tutti i costi?
E non lo dico per giustificarmi di un certo lassismo nella routine di lavaggio dei fornelli (che, d'altra parte, ho usato solo 2 volte in 4 mesi). Lo dico perché in alcuni momenti mi convinco che abbiamo sviluppato una pericolosa tendenza alla pulizia estrema in tutti gli ambiti della nostra esistenza.

Giorni fa una mia amica si lamentava di sentire un'insana tensione verso lo sporco. E mentre lei se ne rammaricava, io gioivo per lei dietro al mio cappotto bon-ton appena un po' impolverato. Quella che secondo il suo giudizio è una pericolosa china verso il degrado e l'umiliazione, per me è solo la vita che inizia a irrompere, l'istinto che reclama attenzione, lo sporco attorno alla ferita che aiuta la cicatrizzazione.

Sulle nostre anime si deposita pulviscolo che noi cerchiamo in modo ossessivo di lavare via, per paura che si incrosti e non ci permetta più di riconoscere la nostra figura sui pavimenti a specchio delle nostre vite perfette. E' fatto dalle cose che ci sporcano, che ci fanno ingrassare o ci umiliano, che non ci piacciono o ci addolorano, che grattano e graffiano. Sono le sofferenze, ma anche le passioni, il sesso fuori da ogni giudizio, le pellicine che sanguinano e le porte in faccia.

Non che io auspichi un rotolarsi nel fango dei nostri istinti più bassi, no. Io certo consiglio di tener sotto controllo l'istinto a rosicchiarsi le cuticole, così come di evitare traumi da porta blindata al lobo frontale. Ma dico anche che lo sporco è parte della nostra vita e che non è disinfettandoci da tutto ciò che ci sembra oscuro o pericoloso o maligno che vivremo un'esistenza sana e felice.
La natura è più saggia di noi e alcune ferite dell'anima, forse, possono guarire meglio se non ci disinfettiamo. Forse lasciare che un po' di brutture o bassezze ci si posino addosso non solo non ci fa tutto il male che il nostro pulito io teme. Forse è addirittura la cosa che ci può salvare.

Ci penserò su. E non nascondo che la possibilità di diventare allergica alla Nutella perché uso troppa Amuchina avrà un certo peso nella riflessione.

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