mercoledì 5 giugno 2013

Domande universali

Una mente razionale deve fondare le proprie decisioni sulla potenzialità o sulle probabilità?

Immaginatelo un po’ come vi pare. Possono essere i marziani, dio, l’inconscio collettivo, le grandi corporation o nonna Luigia: l’universo ci manda messaggi.
Gli astrofisici hanno ragione: se l'universo non è vuoto, è sicuramente molto molto vecchio, perché le sue parole sono ripetizioni testarde, sussurri con l'eco. In questi giorni, in particolare, sembra un assicuratore testardo che continua a martellarmi sull'importanza di pensare, ora, al mio futuro.

Tutti dicono di non crucciarci troppo di quel che sarà, ma è anche vero che il futuro è retroattivo: dobbiamo dedicargli un po’ di cura, non tanto perché prima o poi arriverà (d'accordo, non è detto, ma stringiamo il cornetto rosso e fidiamoci di lui almeno per le prossime dodici righe), ma piuttosto perché la predizione, la progettazione e la preparazione del futuro sono elementi solidi del nostro presente. La vera domanda non è Cosa possiamo aspettarci dal futuro, ma Come dobbiamo affrontare il futuro nel presente?

A questo proposito l’universo, vuoto e bipolare, continua a mandarmi messaggi contrastati. Nonna Luigia mi dice Olivia, immagina il mondo alle sue massime potenzialità e fatti guidare da questo sogno. I marziani, dal canto loro, suggeriscono di basare le mie scelte sulle probabilità più che sulle potenzialità.


Credo abbiano ragione i cosini verdi: di fronte a un’evoluzione con una potenzialità altissima ma molto poco probabile, è più saggio cambiare strada e dirigersi verso qualcosa di più solido o realistico. 
D’altro, sarà d’altro, come prima dei suoi baci. Una mente razionale deve fondare le proprie decisioni sulle probabilità. Detto fatto, Pablo.

È anche vero, del resto, che non sapremmo mai quanto sarebbero stati sublimi quei baci se in passato non avessimo lanciato i dadi tremando ciechi sul bordo del precipizio.

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