Martina aveva delle scarpe brutte.
Guardava le scarpe brutte di Martina e pensava che non importasse poi così tanto portare delle belle scarpe. Sua madre aveva tante scarpe che ci aveva riempito una stanza. Martina le aveva detto che anche una moglie di un dittatore sudamericano aveva una stanza piena di scarpe.
Non si ricordava il nome quando l'aveva detto a sua madre, ma lei si stava infilando un orecchino di perla, l'ultimo gesto prima di uscire, prima del Bloody Mary con cui si dava la forza per sopportare le serate, e non aveva notato l'incompletezza del ricordo. A sua madre non piaceva che vedesse Martina.
Sua madre aveva delle scarpe sempre molto curate, come se avesse trovato il modo di camminare a dieci centimetri da terra per non rovinarle. Martina, invece, aveva delle scarpe brutte.
E lei, in questo mondo, ancora non sapeva quali scarpe scegliere.
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