martedì 10 dicembre 2013

Come d'inverno l'odore del novanta barrato

Poche condizioni stimolano la creatività più della fine di un amore: le sostanze stupefacenti sono un buon esempio. O l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Punto primo: va bene la devozione per l’arte, ma l’amore - quando ce l’abbiamo - è meglio che ce lo teniamo stretto. Punto secondo: ho cercato di evitarlo in tutti i modi, ma mia madre legge questo blog. Punto terzo: in tempi di crisi economica e creativa, non sottovalutate mai le potenzialità di un abbonamento ATM.

C’è una linea di autobus, a Milano, che viene chiamata La Circolare. Per quanto la cosa possa sbalordire i turisti americani e irritare i pensionati torinesi, Milano è fatta a cerchi. La Circolare passa dal cerchio più esterno e gira e gira come un calcinculo alla fiera di San Luca, raccogliendo un’umanità varia e variabile, tra cui, a un certo punto, la sottoscritta.
Un giro sulla Circolare rende inutili Avventure nel Mondo e, dopo una certa ora, anche American Horror Story. È un’esperienza istruttiva che a volte ti apre il cuore sulla gente e a volte, nel cuore, ti ci fa nascere un piccolo Calderoli. In ogni caso, è una delle esperienze più ispiranti che si possano fare la mattina prima delle nove.
A proposito di i(n)spirazione, oggi pensavo che d’inverno la puzza sulla Circolare è ovviamente molto più rara che in estate. Questa notizia banale non deve essere presa con leggerezza, perché se il cattivo odore d’inverno è meno frequente, è certamente vero che è anche più intenso, inestinguibile e pestilenziale.

Un po’ come l’amore: quello raro, inaspettato e fuori stagione, è sempre il più difficile da ignorare. Nell’inverno dei cuori, l’amore è una sorpresa che non si può evitare, intensa e disarmante come la puzza del giubbotto pesante del barbone che dorme sui sedili di coda del Novanta Barrato.