martedì 12 febbraio 2013

Una semplice lista di se

Era il 2009, un novembre piovoso che non lasciava spazio, non ancora, all'inverno.
Olivia snocciolava una serie di se, che a volte sono meglio dei ma. A volte.


Se ora non piovesse, camminerei fino a trovare una strada che non conosco, con musica vecchia nelle orecchie e ai piedi scarpe asciutte.
Se non avessi questi stivali, salterei nelle pozzanghere senza paura di bagnarmi e lascerei gli schizzi d'acqua raggiungere le foglie molli appiccicate al marciapiede.
Se avessi giocato alla lotteria, aspetterei le otto per il programma in tv, con il cuore che batte e una scatola di tonno tra le mani.
Se qualcuno mi ascoltasse, racconterei i miei sogni inventandoli in fiabe senza pubblicità.
Se fossi lontana, se non avessi nulla da perdere, se il sole fosse caldo e l'asfalto fresco, sempre, sotto ai piedi. Se potessi parlare a me stessa, se mi parlassi tu con l'odore della tua maglietta della notte.
Se non fossi stanca, se tutti fossero qui e io lontana. Se non avessi nulla da perdere e tutto continuasse all'infinito. Allora sì, mi laverei i capelli e prenderei un cavallo per venire lì, e raggiungerti dove, dove non so.

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