Immagino il tempo come un preadolescente grassoccio. Vola sospeso sopra le nuvole, sotto il braccio un enorme ingranaggio di orologio. Un Cupido cresciuto, che ha capito che il vero potere non ce l'ha chi comanda il cuore, ma chi gestisce i timesheet. Anche perché, si sa, al cuor non si comanda.
Gennaio è un mese terribile per la maggior parte di noi umani: dobbiamo disfare l'albero di Natale, iniziare la dieta, affrontare il blue Monday e i giorni della merla. Aspettare la fine di gennaio è una gara di nervi che nemmeno le vecchiette alla fermata del trentadue barrato.
Ogni anno è così. Quando sei giovane dai la colpa alle pagelle, agli esami del primo semestre. Poi cresci inizi a pensare che è un mese messo lì come prova del principio di indeterminazione, che Heisenberg doveva avere gli stessi problemi tuoi.
Un po' te lo vedi:
- Albert, che giorno è oggi?
- Martedì 27.
- Sicuro? Io avrei detto pluterdì 56.
Non conosco nessuno che abbia anche solo pensato "No ma a me gennaio non dispiace, tutto sommato è un bel mese: le lastre di ghiaccio sui marciapiedi, le risse per i saldi in Rinascente, mancano solo 184 giorni ad agosto". Ho tre amici che fanno il compleanno a gennaio, eppure lo odiano. A mia cugina la befana ha portato la bambola gonfiabile di Jude Law, ma questo non è bastato a farle amare il primo mese dell'anno.
Tempo, invece, lo deve amare tantissimo questo mese che inizia tardi e non finisce mai. Forse Albert e Werner darebbero una spiegazione logicamente più elegante a questo paradosso, ma io sono convinta che la spiegazione si possa ricondurre semplicemente a un moto di ribellione adolescenziale del cugino grasso di Cupido.
E mentre noi siamo qui che ci consoliamo guardando Venere che splende nel terso cielo del pomeriggio dicendo però, dai, le giornate un po' si sono allungate, Tempo è lì che fuma il muschio del presepio e se la ride, facendo fare uno scatto avanti e due indietro al suo bellissimo ingranaggio d'oro.
martedì 27 gennaio 2015
Iscriviti a:
Commenti (Atom)

